il blog di Maria Maura

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martedì 11 febbraio 2014

PERCHE' UN DECALOGO?



Questo decalogo è nato da un’esigenza mia di mamma e insegnante. E’ una riflessione su quanto la tecnologia sta prendendo campo nelle nostre vite, rendendole sicuramente più interconnesse con tutto un mondo di informazioni e possibilità che prima erano più lontane, ma allo stesso tempo mettendo a rischio quella parte più “analogica” di noi, quella che ha bisogno di toccare con mano i materiali, di sentire gli odori e di gustare i sapori, di guardare gli altri in faccia direttamente, dal vivo.
Quanto le tecnologie aiutano i nostri figli e studenti nel loro processo di conoscenza ed esplorazione del mondo? Quanto invece sono un ostacolo allo sviluppo dI tutte le loro potenzialità? Con un tablet si possono realizzare prodotti estremamente creativi ed originali in poche mosse, ma quello che sfugge spesso è che ci vuole un’IDEA da cui partire; e le idee si trovano vivendo e facendo esperienza anche senza la mediazione  della tecnologia. L’idea è quindi quella di un’INTEGRAZIONE tra vecchie e nuove prassi. Montare video e comporre musica con l’iPad va bene, ma non dimentichiamo quante cose si possono imparare giocando in un bosco. E noi adulti in questo scenario abbiamo la responsabilità più grande: dare per primi l’esempio per un uso corretto delle device digitali, ma anche informare ed educare i giovani ad un buon uso di questi potenti strumenti.
Non lasceremmo mai nostro figlio di 10 anni alla guida di un’automobile! Come non lasceremmo mai che un bambino di 6 anni giri per la città da solo…Lasciare in mano uno smartphone o un tablet collegato ad internet senza protezioni né controllo a bambini piccoli è la stessa cosa. I nativi digitali si chiamano così perché fin da piccoli hanno familiarità con le nuove tecnologie, ma questo non significa che siano in grado di utilizzarle bene senza una guida! I bambini, come sostiene Camillo Bortolato, sono per loro natura analogici, ma io credo che se il mondo in cui si trovano a vivere diventa ogni giorno sempre più digitalizzato, dovranno sviluppare delle competenze digitali, una saggezza digitale, per citare Marc Prensky. E diventeranno un po’ più digitali, e se l’intercultura è ancora un valore, la loro modalità di guardare, comprendere e interpretare il mondo sarà ancora più complessa e multisfaccettata.
Questo decalogo è stat0 disegnato e animato con un tablet, uno strumento meraviglioso che offre mille possibilità educative e creative. Ma pur sempre un oggetto con le sue “controindicazioni”…riflettere sulle due facce della medaglia, può aiutarci a trovare la giusta misura per un buon uso, senza abuso delle tecnologie, soprattutto senza farsi usare.

BIBLIOGRAFIA:
M. Facci, S. Valorzi, M. Berti, Generazione Cloud. Essere genitori ai tempi di Smartphone e Tablet. Erickson, Trento, 2013
G. Zavalloni, La pedagogia della lumaca, EMI Bologna, 2012 (ristampa)
M. Prensky, la mente aumentata, Erickson, Trento 2013
C. Bortolato, ideatore del metodo Analogico, per saperne di più su libri e materiali da lui ideati e realizzati visitate il sito: http://www.camillobortolato.it/.


Maria Maura, 32 anni, vive e lavora a Milano. Insegna in una scuola primaria, è laureata in Filosofia e in Scienze della Formazione, ama utilizzare gli strumenti digitali e i video nel suo lavoro didattico ed educativo, senza mai rinunciare al rumore delle forbici e della carta, al profumo delle tempere e dei pastelli a cera. Collabora da anni come formatrice con Cem Mondialità (Centro di Educazione Interculturale) di Brescia, con EducareWeb, di Genova e con il Centro Studi Erickson di Trento. Ha due figli di 6 e 4 anni

discorso scritto in occasione del convegno "METODO MONTESSORI E NATIVI DIGITALI"Roma, 14 Febbraio 2014 convegno_info